Progetti in Ghana

Parco giochi per i bambini del villaggio di Liati Tove
Appena tornato in Italia dal suo primo periodo di volontariato in Ghana, Riccardo organizza una raccolta fondi tra amici per realizzare un piccolo parco giochi (ottobre 2004). La loro gioia ci ha emozionato e ci ha mostrato quanto basti poco per renderli felici, ma quel che più conta, ci ha dimostrato che quel poco è alla nostra portata, alla portata di tutti.

Operazione Batik
Nel maggio 2004, Riccardo promuove un grosso ordine di tessuti tradizionali africani (batik) prodotti dai malati del centro di riabilitazione Kumasi Cheshire Home. L'intero ricavato dell'operazione viene direttamente devoluto al centro per la sua gestione e per il miglioramento delle sue precarie condizioni. Oltre ai tanti amici che hanno acquistato i tessuti, un ringraziamento particolare va ai canoisti del Circolo Canoistico Dopolavoro Atac di Roma, che hanno adottato come divise sociali maglie e pantaloni fatti con essi.

Il progetto "La nostra Africa"
Nel dicembre 2005 inizia il progetto “La nostra Africa” in collaborazione con la Ong ghanese Rise che lo propone, ne stima i costi e provvede alla sua realizzazione con l'intera comunità. Si tratta della costruzione di due complessi di bagni pubblici: uno per la clinica del villaggio e uno per tutta la comunità. Parte una grande campagna di raccolta fondi, utilizzando il passaparola tra amici e soprattutto internet: il contributo fondamentale al successo dell'iniziativa è dato dai canoisti italiani riuniti nel forum Cki Italia, che non finiremo mai di ringraziare.
La solidarietà dei nostri donatori permette, entro aprile 2006, la felice conclusione del progetto. Poiché abbiamo raccolto più denaro del previsto, realizziamo anche il progetto descritto qui di seguito.

Attrezzatura per l'ufficio di Rise (Ghana)
La Ong ghanese Rise prende in affitto una piccola sede nella cittadina di Hohoe e la attrezza con le apparecchiature informatiche di base per permetterle di collaborare concretamente con i volontari internazionali che periodicamente soggiornano in loco. Per questa ragione abbiamo ritenuto necessario investire una parte della somma per l'affitto dell'alloggio dei volontari. L'affitto è scaduto nel maggio 2007, quando le eccessive spese e il trasferimento di Sabara, il direttore del Rise, nel villaggio di Liati Soba, a causa della chiusura da parte del Governo della clinica di Liati Tove, hanno reso più conveniente trasferire la sede di Rise nella nuova abitazione di Sabara.

Il progetto "La nostra Africa 2"
È stato questo il nostro progetto più ambizioso ma anche quello che ha segnato l'interruzione dell'attività dell'associazione. Le difficoltà che abbiamo incontrato ne hanno reso necessaria la temporanea sospensione poi divenuta definitiva a causa di alcuni cambiamenti nelle situazioni personali dei soci fondatori. Ne tracciamo comunque le caratteristiche principali in quanto le considerazioni che hanno portato al suo avvio sono tuttora valide, lo dimostra la recente costruzione, in un villaggio non lontano dal nostro, di un centro simile a opera di una Ong straniera.

GLI OBIETTIVI 
Per risolvere alcuni problemi di sottosviluppo dell'area era sembrato subito indispensabile avviare un processo di educazione dei giovani (la loro prevalente attività lavorativa è un'agricoltura di pura sussistenza). È per questo che insieme a Sabara, il responsabile della Ong Rise in Ghana, abbiamo ritenuto che la costruzione di alcuni laboratori artigianali - dove ai giovani venisse insegnato un mestiere e i cui prodotti potessero essere venduti nella cittadina di Hohoe, ma anche inseriti in Italia nel circuito equo e solidale - potesse avviare un processo di sviluppo sostenibile dell'area. Questo circuito di insegnamento-produzione-vendita avrebbe dovuto permettere l'auto-sostentamento del centro stesso senza bisogno di aiuti dall'esterno.

IL PROGETTO 
Il centro che abbiamo costruito è composto da un edificio (dimensioni: 30x7 metri) che al suo interno avrebbe dovuto ospitare, quando completamente operativo, tre laboratori:
- un laboratorio di cucina-forno (catering section)
- un laboratorio di informatica
- un laboratorio di sartoria e di artigianato.
Il Ministero dell'Istruzione ghanese aveva riconosciuto valore legale alla formazione impartita in questa struttura. Il centro era stato quindi equiparato a una scuola secondaria statale e poteva rilasciare diplomi professionali validi su tutto il territorio ghanese, a tutti gli effetti era una vocational school.
In fase di realizzazione dell'edificio, questo riconoscimento ci ha entusiasmato ma ha complicato leggermente le cose, in quanto ha reso necessario il rispetto di determinati parametri costruttivi e organizzativi che hanno influito sull'entità iniziale del progetto (accrescendone le dimensioni) e comportando maggiori costi e maggiori difficoltà tecniche e organizzative. Il laboratorio di catering è stato inaugurato a fine 2008 ed è stato in funzione per circa un anno - da ottobre 2008 fino a dicembre 2009 - quando si sono tenuti gli esami del primo anno di corso. Ha ospitato circa 15 ragazze (provenienti anche da zone lontane) che hanno alloggiato in un edificio in affitto nel villaggio di Liati Soba. Nel febbraio 2010, grazie all'importante apporto di Angela, una delle nostre volontarie, siamo stati in grado di realizzare l'impianto elettrico, passo fondamentale per l'attivazione dei vari laboratori.